Zanardi:              pane, alfabeto e socialismo

Per il                  centenario del forno del pane
Certosa di Bologna
5 e 26 settembre                2017
ore 21.00
In scena l'attrice                Simona Sagone e il fisarmonicista Salvatore Panu.
Lo spettacolo avrà                luogo anche in caso di maltempo.
Ritrovo ore 20:30                presso l'ingresso principale in via della Certosa 18
(da Viale Gandhi,                Largo Vittime dei Lager Nazisti)
Prenotazione                obbligatoria al 333 4774139 (matt-pom) info@youkali.it
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Il testo, scritto da Simona Sagone, vuole                celebrare il centenario dell'apertura del Forno del Pane                che in tempo di guerra consentì ai Bolognesi di non patire                la fame. Il centenario coincide con i 10 anni di apertura                del MAMbo- Museo d'Arte Moderna di Bologna che ha sede                nell'ex Forno del Pane. Lo spettacolo racconta il drastico                risveglio della Bologna di primo Novecento detta "bella                addormentata sopra un cumulo di letame" grazie all'opera                del Sindaco Francesco Zanardi e della sua giunta che dal                15 luglio 1914 diede avvio a radicali riforme incidendo                sullo spirito della città.  
La drammaturgia prevede 5 stazioni durante le                quali verrà rappresentata la vita e il progetto politico                del socialista Zanardi a cominciare dal sostegno alle                lotte contadine nel mantovano, da cui proveniva, per                arrivare al suo impegno come assessore all'igiene a                Bologna nella giunta Golinelli (1902-1905) e alla sua                elezione coincidente con gli spari sull'Arciduca                Ferdinando e la sua consorte Sofia, a Sarajevo, il 28                giugno del 1914.  
Verranno evocate le tappe che portarono alla                nascita del fascismo bolognese: la costituzione del Fasci                di Combattimento di Leandro Arpinati, i terribili momenti                della strage del 21 novembre 1920, che metterà fine alla                appena nominata giunta di Ennio Gnudi, successore di                Francesco Zanardi, come anche la tragica morte di Libero                Zanardi nel giugno del '22 a seguito di un pestaggio dei                fascisti. Il racconto citerà l'elezione del Sindaco Dozza                che volle accanto Zanardi sul balcone di Palazzo                D'Accursio il 24 marzo del '46, mentre il popolo nella                piazza inneggiava ad una fusione delle forze di sinistra.                Lo spettacolo si chiuderà con un ricordo                dell'entusiasmante discorso del Sindaco Zanardi tenuto il                14 aprile del 1919 al Teatro Comunale di Bologna per la                prima di quattro rappresentazioni teatrali gratuite di                istruzione popolare da lui volute, a sottolineare                l'impegno di quello straordinario uomo politico per                l'elevazione spirituale del popolo attraverso l'arte.
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